Dedica:
Il primo vivido ricordo di Piero è ad un saggio finale del Conservatorio Cherubini, forse nel 1965, io timidissimo solista, lui prima viola dell’orchestra del Conservatorio, accanto agli allievi, forse di ritorno da una tournée, esempio fulgido di servizio alla musica e ai giovani. Poi, assieme ad altri studenti, l’ho seguito dove potevo nei suoi concerti, emozionato di poter essere in quel contesto meraviglioso che era la Musica del Quartetto Italiano. Quel gesto, quella generosità l’ho poi ritrovata più tardi alla Scuola di Fiesole, sempre con la convinzione indistruttibile della funzione etica della Musica. Questa rimarrà per sempre in me e in tutti coloro che l’hanno conosciuto. È un regalo indelebile che tutti noi siamo tenuti a trasmettere, grazie. Mario Ancillotti