Musica e società
Convinto della capacità della grande musica di ispirare l’umanità a creare una società più solidale e armonica, Piero Farulli ha sempre combattuto perché la musica venisse insegnata e praticata attivamente nella Scuola fin dalla più tenera infanzia come avviene nel resto d’Europa.
Farulli, testardamente innamorato di questa grande arte, ha sempre voluto e creduto che la musica abbia una dimensione sociale intrinseca. Figlio di povera gente, ha guardato con sospetto chi considerava la musica estranea ai problemi della società.
Per questo ha sentito il dovere di impegnarsi in prima persona nel Sindacato Musicisti Italiani, che, grazie alla figura carismatica del suo Presidente, Goffredo Petrassi, compositore di punta del 900 italiano, riuniva le forze più vive e illuminate del mondo musicale. Una visione del Sindacato come strumento per una maggiore e diversa partecipazione della musica nella società, leva su cui agire per far crescere la cultura della musica nel Paese.
Non tutti sono musicisti, ma tutti sono in grado di usufruire della ricchezza spirituale e intellettuale che la grande musica offre attraverso la sua pratica attiva. Non offrire ai piccoli e piccolissimi, nel normale iter scolastico, l’educazione al far musica è un tradimento delle potenzialità straordinarie di ogni bambino, una sottrazione di futuro.