Musica per tutti
La Scuola di Musica di Fiesole
Stanco delle inerzie burocratiche, Piero Farulli nel 1974 rompe gli indugi per non perdere altre generazioni alla ricchezza della musica, la grande musica di Beethoven, Bach, Berio. Nel marzo di quell’anno, in due stanze della Società Filarmonica ormai dismessa, Piero Farulli fonda la Scuola di Musica di Fiesole, concreta incarnazione della sua utopia culturale.
Nemico della cultura calata dall’alto, per prima cosa riattiva la vecchia società Filarmonica facendone l’interlocutrice previlegiata.
Con pochissimi fondi dà vita ad un centro per offrire a tutti, giovani e anziani, aspiranti professionisti e dilettanti, l’esperienza del far musica. Senza mai rinunciare alla più alta professionalità, perché la professione del musicista non può accontentarsi della sufficienza (nasceranno dopo pochi anni le classi di perfezionamento di Pavel Vernikov, Norbert Brainin, Natalia Gutmann, Maria Tipo, Roger Bobo, il Trio di Trieste etc…), Piero Farulli sviluppa la ricerca di una didattica nuova per i più piccoli e insieme presta la massima attenzione alla educazione permanente, con classi di educazione all’ascolto, attività corali, pianoforte a quattro mani per offrire agli adulti la possibilità di entrare nel tessuto armonico di una sinfonia di Mozart, di un quintetto di Brahms insomma di vivere attivamente la musica sviluppando un ascolto criticamente consapevole.
Gli organici delle orchestre italiane erano completati da un alto numero di strumentisti stranieri ma il percorso formativo dei Conservatorii non prevedeva alcuna preparazione specifica e i migliori strumentisti italiani snobbavano il lavoro d’orchestra. Per risanare alla base una situazione frutto di ignoranza e scarsa professionalità, nel 1980 Farulli, memore della ricchezza culturale della sua esperienza in orchestra, ricorrendo ai fondi europei, progetta il primo corso di formazione professionale per orchestra: un itinerario didattico di grande complessità e insieme estremamente lineare. Ai giovani musicisti andava innanzitutto restituita la maestria tecnica e insieme bisognava renderli colti nell’ambito del repertorio orchestrale, ma era necessario anche svelare loro l’arte fondamentale del far musica insieme. Per questo alla disciplina della fila e dell’orchestra si accompagna la musica da camera. I maestri più illustri, carichi di esperienza specifica per l’orchestra o per la musica da camera sono stati i protagonisti di questa rivoluzione culturale. Tra questi il Trio di Trieste, Franco Petracchi, Giuseppe Prencipe, Vinko Globokar e ovviamente lo stesso Piero Farulli, che mette al servizio delle nuove generazioni l’ eredità culturale del Quartetto Italiano. Smontando antichi pregiudizi mette la musica e il rispetto assoluto per questa arte al centro della formazione; scompaiono i musicisti e gli orchestrali per divenire tutti musicisti consacrati al far musica insieme, come diceva Abbado ai suoi giovani colleghi della Mahlerjugend Orchester.
In un continuo spirito di rinnovamento, sempre alla ricerca di un livello più alto culturalmente e professionalmente, la Scuola di Musica di Fiesole diviene così un’istituzione pilota, un modello cui si guarda con ammirazione in Europa per lo spirito innovativo che l’ha sempre contraddistinta, per l’altissimo standard qualitativo che ha portato i suoi allievi nelle orchestra più famose, dalla Scala ai Berliner Philarmoniker, e per l’inconfondibile cultura del far musica insieme.